22 maggio 2009 – Visita degli archivi Bardi di Vernio e Guicciardini

Visita degli archivi Bardi di Vernio e Guicciardini

Venerdì 22 maggio 2009, ore 15:30. Montespertoli (FI), Tenuta di Poppiano

Presentazione degli archivi a cura di Ilaria Marcelli e Rita Romanelli (archiviste libero professioniste). Introduce Elisabetta Insabato (Soprintendenza archivistica per la Toscana).

Notizie sugli archivi

Molto complesse sono le vicende degli archivi familiari Bardi di Vernio, conservati in Toscana in più sedi: pertanto è questa l’occasione per conoscere da vicino l’importante archivio Bardi del ramo dei Bardi Alberti, ora conservato nel cuore del Chianti fiorentino, che per motivi ereditari entrò nell’Ottocento in possesso di Ferdinando di Lorenzo Guicciardini. Le carte si riferiscono al feudo di Vernio (affari di governo e lettere di vicari) dal sec. XV fino ai primi dell’Ottocento quando fu soppresso, ai beni e a personaggi della famiglia e di altri rami (come i Bardi Gualterotti), ai benefici e patronati tra cui quello sulla Abbazia di S. Maria di Montepiano (importantissimo il Diplomatico della abbazia a partire dal X secolo in copia), nonché carte più strettamente politiche come quelle di Violante Beatrice di Baviera affidate a Piero Maria gentiluomo di Camera e carteggi di ambasciatori. Non vanno inoltre dimenticate le carte Guicciardini a partire dalla fine del Settecento relative alla discendenza di Ferdinando di Lorenzo cui, al momento della divisione dei beni con il fratello Francesco, avvenuta tra il 1807 e il 1810, spettarono i beni dell’eredità Bardi. Oltre alle carte patrimoniali e di amministrazione di diverse fattorie, a partire dalla fine del Settecento (beni di Firenze, Montughi, Lucignano, Poppiano, Usella e Prato,ecc.) si segnalano documenti della Real Corte del Regno d’Etruria e alcune scritture femminili della seconda metà dell’Ottocento. Si tratta pertanto di un patrimonio archivistico che copre circa novecento anni di storia e che è da tempo tutelato dalla Amministrazione archivistica; pur avendo subito i danni della alluvione del 1966, rappresenta ancora oggi una fonte documentaria di primaria importanza per la storia toscana.