23 aprile 2010 – Visita guidata all’Archivio storico della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Siena

Visita guidata all’Archivio storico della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Siena

Venerdì 23 aprile 2010, ore 15:30. Siena, via del Porrione, 49.

Presentazione dell’Archivio a cura di Luca Faldi (Soprintendenza Archivistica per la Toscana), Giovanni Battista Guasconi e Francesco Fusi (responsabili dell’archivio). Introduce Mario Marzucchi (Provveditore della Misericordia di Siena).

Notizie sull’Archivio

Nel gennaio del 2009, la Misericordia di Siena apriva alla città ed agli studiosi i nuovi locali destinati a deposito e sala studio del proprio archivio storico: arrivava così alla conclusione un processo che la più antica e illustre istituzione di assistenza senese ha sempre messo in opera per tramandare il proprio patrimonio documentario, che a poco più di cento anni dalla ricostituzione ufficiale, alla metà degli anni ’50 del ‘900, fu sottoposto ai primi provvedimenti relativi all’approntamento di sintetici strumenti di corredo e alla custodia in sedi più idonee. La storia della Misericordia di Siena si può articolare in tre periodi: dalla sua fondazione con l’istituzione dei Fratres misericordiae da parte del beato Andrea Gallerani nel 1250 fino alla prima crisi ed alla soppressione nel 1408; dalla costituzione all’interno del Convento di San Martino della Compagnia di Sant’Antonio abate, il cui primo statuto pervenuto risale al 1526, fino alla soppressione leopoldina del 1784 ed al successivo ripristino nei primi decenni del 1800; dalla rinascita ufficiale dal seno della Compagnia di Sant’Antonio con il nome di Confraternita di Misericordia nel 1834 fino ai giorni nostri. L’attuale archivio comprende documenti a partire dalla rinascita del 1834 a cui si aggiungono, come archivi aggregati di particolare interesse, parte delle carte riguardanti la Compagnia di Sant’Antonio abate, restituite dopo le soppressioni leopoldine, dal 1714 fino al 1834 (oltre allo Statuto del 1526), e un archivio di famiglia, quello dei Pellicani di Macerata, pervenuto in seguito a un lascito da parte del loro ultimo rappresentante – il Conte Gabriele, uno dei fondatori della nuova Misericordia – che copre un arco di tempo compreso tra gli inizi del secolo XVI e la metà del secolo XIX.