Visita ai fondi archivistici della Biblioteca Biomedica dell’Universita’ degli Studi di Firenze
Mercoledì 24 Ottobre 2012, ore 15:00, Policlinico di Careggi, padiglione 5/a, Largo Brambilla n. 3 (FI)
Introduzione di: Monica Valentini (vicepresidente dell’ANAI – Sezione Toscana), Donatella Lippi (docente di Storia della Medicina, Universita’ di Firenze), Alessandro Marucelli (Soprintendenza Archivistica per la Toscana), Beatrice Biagioli (archivista), Laura Vannucci (direttrice della Biblioteca Biomedica dell’Universita’ di Firenze), Lucia Frigenti e Laura Quinto (bibliotecarie della Biblioteca Biomedica), Andrea Capecchi ed Elisa Foschini (volontari del Servizio Civile Nazionale).
Notizie sulla Biblioteca e sui fondi archivistici
La Biblioteca Biomedica dell’Università degli studi di Firenze possiede un fondo librario antico di grande pregio (con incunaboli, cinquecentine, atlanti anatomici), costituitosi nel 1679 nell’Arcispedale di Santa Maria Nuova e successivamente arricchitosi grazie alle donazioni di libri di medici e professori. Molti degli antichi donatori o dei loro eredi lasciarono alla Biblioteca, insieme ai libri, anche numerosi manoscritti: nacque così l’archivio della Biblioteca Biomedica, che annovera migliaia di carte manoscritte, in gran parte inventariate a cura della Soprintendenza archivistica per la Toscana e di recente valorizzate da mostre e interventi di digitalizzazione.
Principali fondi archivistici conservati:
Collegio medico di Firenze (XIII-XIX sec.): prestigiosa istituzione nata in seno all’Arte dei Medici e degli Speziali, assegnava la licenza necessaria ad esercitare ufficialmente le professioni di medico e di chirurgo in Toscana, in esclusiva dal 1560 fino al 1800 e poi dal 1814 ai primi anni successivi all’unità d’Italia.
Antonio Cocchi (1695-1758): medico, naturalista, antiquario, bibliofilo, traduttore, intellettuale, viaggiatore e primo massone italiano, ha lasciato un segno indelebile nella storia della sanità fiorentina.
Vincenzo Chiarugi (1759-1820): medico e psichiatra, è considerato uno dei maggiori innovatori nella terapia delle malattie mentali.
Pietro Betti (1784-1863): medico incaricato nel porto di Livorno, ebbe un ruolo fondamentale durante l’epidemia di colera del 1834; docente universitario, dette anche grande impulso al Museo Patologico di Firenze.
Carlo Burci (1813-1875): chirurgo e insegnante di anatomia presso l’Ospedale di S.M.N., poi professore universitario a Pisa, intellettuale e letterato, si distinse anche nella Prima Guerra d’Indipendenza e nel 1865 fu eletto Senatore del Regno.
Ferdinando Zannetti (1801-1881): medico a Firenze e chirurgo in capo nell’Armata Toscana durante la Prima Guerra d’Indipendenza, docente universitario per lunghi anni, divenne famoso per aver estratto la pallottola dalla gamba di Garibaldi.