Ricordo di Marina Brogi

Il 24 dicembre 2012, Marina Brogi si è spenta nella sua residenza di Sesto di Moriano, presso Lucca. Vogliamo ricordare l’amica e collega prematuramente scomparsa con questo breve profilo.

Marina era nata a Gallicano (Lucca) il 3 agosto 1953. Laureata a pieni voti in Lettere e Filosofia nel 1977 presso l’Università di Pisa, fu docente di Storia d’Italia, Antropologia culturale e Pedagogia presso la Scuola superiore per assistenti sociali a Rieti nel 1978-79. Fece il suo ingresso nell’amministrazione archivistica il 31 marzo 1980 nell’Archivio di Stato di Rieti, istituto presso il quale  ricopri l’incarico di Direttore del servizio affari tecnici archivistici, ed esegui il riordino e l’inventario dell’Archivio Comunale di Borbona ed il riordino del fondo diplomatico dell’Archivio Capitolare di Rieti.

Preso servizio presso l’Archivio di Stato di Lucca nel 1986, le vennero affidati la responsabilità della Sala di studio, della Sezione didattica e della gestione del personale; dal 1996 si dedico con passione allo sviluppo del settore informatico dell’Archivio lucchese: si devono a lei l’organizzazione di progetti come l’informatizzazione del servizio di sala di studio e, dal 2001, i progetti di digitalizzazione del fondo Vecchio Catasto Terreni di Lucca e provincia, delle mappe del fondo Offizio sopra le differenze dei confini, ed ultimamente delle mappe del fondo Fortificazioni della città e dello stato.

Nella sua attività presso l’Archivio di Stato di Lucca, del quale è stata vicedirettrice dal 2009 ad oggi, ha eseguito il riordino e l’inventario dell’importantissimo carteggio di Salvatore Bongi (disponibile su CD) con ideazione, direzione e consulenza tecnico-archivistica per la realizzazione del data base relazionale per la gestione di epistolari; ha seguito la realizzazione del progetto SAVI (Sala di Studio Virtuale); ha ideato e promosso la presentazione dell’Archivio di Stato di Lucca attraverso QR per smartphone; ha curato mostre e convegni e numerose attività di valorizzazione. Si devono a lei inoltre il riordino e l’inventario degli Archivi Comunali postunitari di Gallicano e di Pietrasanta, in provincia di Lucca.

Marina coltivò sempre, con passione e competenza, la sua preparazione professionale, arricchendola con la frequenza di corsi specialistici e partecipando a stages in Italia e all’estero, particolarmente allo Stage Technique International d’Archives presso l’Archivio Nazionale di Parigi nel 1989. Dal 1988 al 1995  ricopri la carica di Presidente della Sezione Toscana dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana; fu membro della redazione e poi collaboratore della rivista “Archivi e Computer” dal 1991 al 1995 e corrispondente per la Toscana della rivista AN (Archivi – Notizie dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana) dal 1988 al 1996.

Fu inoltre membro del Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Lucchese dal 1986, curando in particolare la sezione del medesimo Istituto a Gallicano dal 1991.

Nell’ambito della sua attività in campo informatico, espletò l’incarico di supervisione tecnico-scientifica all’interno del Master in progettazione e gestione di servizi documentari avanzati nell’anno accademico 2002-03 presso l’Università di Urbino “Carlo Bo”, Istituto per la tutela dei beni archivistici e librari.

Tra i lavori scientifici che Marina stessa riteneva i più significativi, sono da segnalare la “voce Rieti, aggiornamenti ed integrazioni, descrizione Catasti e raccolte e Miscellanee, in “Guida generale degli Archivi di Stato Italiani”, vol. III, N-R, Roma 1986; A Lucca tra Rivoluzione francese e Napoleone: considerazioni sull’apparente monolitismo oligarchico, in “Actum Luce”, rivista di studi dell’Istituto Storico Lucchese, anno XVII, nn. 1-2, Lucca aprile-ottobre 1988; il saggio su Lucca, in “ISAP – Archivio – Nuova Serie 6”, Milano 1990. Tra le mostre ed i convegni scientifici più importanti cui partecipò curandone una sezione con saggi ed articoli, sono da ricordare: Pane e potere (1988), Giovanni Sercambi e il suo tempo (1991) con il saggio “Giovanni Sercambi e la signoria di Paolo”, Arti e mestieri: immagini e dettagli dal mondo del lavoro cittadino (1995) con “Artigiani tessili: una ‘fabbrica disseminata’ in minuziose specializzazioni”, il convegno del 1997 Fine di uno Stato: il Ducato di Lucca (1817-1847), con il saggio “Il Ducato, letto attraverso le carte diplomatiche francesi”, la mostra e convegno su Salvatore Bongi, la vita e le opere (1999-2000), di cui curò la sezione “Amici e politica” e negli atti pubblicò “Epistolario Bongi: innovazione nella continuità di una tradizione archivistica”, il convegno Le dimore di Lucca (2005), con il saggio “Del tempo libero per nobili e notabili, a Lucca, tra Repubblica oligarchica e Regno d’Italia”, la mostra Carte dallo studio di un artista: Giuseppe Lunardi (Lucca 1879-Firenze 1966) del 2009, e nello stesso anno la pubblicazione Tra arte e famiglia in Lucca: vita di una donna musicista nel primo ‘800. Marianna Andreozzi Motroni, marchesa Bottini, personaggio che ella seguì con particolare passione e delle cui musiche curò l’esecuzione nelle sale  dell’Archivio; la mostra Dal filo al vestito: atmosfere e memorie di un secolo. La moda tra Risorgimento e boom economico  nel 2010 e, nel 2011, le mostre Da Lucchesi a Italiani: il Risorgimento vissuto dentro e fuori le mura cittadine e Un lungo Risorgimento. Tra uniformi e crinoline, dalla città-Stato alla Repubblica Italiana.

In questa ampia e multiforme attività, Marina Brogi ha operato per molti anni con forte senso dell’istituzione, unendo originalità nell’individuazione degli oggetti di studio, acume nell’indagine scientifica, piacevolezza di stile, naturale ed elegante inclinazione alle pubbliche relazioni e particolari   capacità organizzative. Nella speciale attenzione culturale da lei rivolta alla storia del mondo femminile ed infantile ritroviamo il riflesso di quella stessa intima sensibilità e viva intelligenza spesso dimostrata nel comprendere, nell’ufficio e fuori, il carattere delle persone e le loro esigenze. Qualità rara da incontrare e impossibile da sostituire.

Sergio Nelli, Diana Toccafondi