4 ottobre 2014 – Visita alla Tipografia Rossi di Piombino

Sabato 4 ottobre 2014, ore 10.30

Visita alla Tipografia Rossi di Piombino

Via Roma, 37  – 57025 Piombino (LI)

Guidano la visita le titolari tipografe Elena e Francesca Rossi (visita strumenti e macchinari), Umberto Canovaro (Ispettore Onorario della Soprintendenza Archivistica) e  Serena Niccolai (curatrice dell’archivio, in corso di inventariazione)

Programma

Ritrovo dei partecipanti presso la Palazzina della CGIL di via Roma, 33 nella quale saranno esposte foto d’epoca riguardanti l’attività della tipografia  fin dagli inizi (1926).

Ore 10,30: Saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Piombino dr. ssa Paola Pellegrini.

Ore 10,40: Saluto del Presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Toscana dr.ssa Caterina del Vivo.

Ore 10,50: Illustrazione dell’Archivio della tipografia (dr.ssa Serena Niccolai, Dr.Umberto Canovaro).

Ore 11,45: Visita alla tipografia: illustrazione della tecnica della composizione meccanica e della stampa dei vari  tipi di carattere tipografico e mostra dei manifesti d’epoca.

Ore 12,15: Trasferimento presso “Bar Enoteca …Cittadella” in Piazza Cittadella

Ore 12,30: Pranzo (costo € 10,00)

Ore 14,00: Visita al  Museo Archeologico di Piazza Cittadella

Ore 15,30: Saluto agli intervenuti.

 

Dalle ore 11:45 alle 12:15 – Visita alla Tipografia e Archivio

Visita della tipografia con le titolari che ci mostreranno alcune importanti operazioni svolte quotidianamente con gli strumenti fondamentali per la composizione dei caratteri e con i macchinari in funzione.

La tipografia Rossi, fondata nel 1926 è sempre stata in via Roma, vanta un’esperienza tramandata di padre in figlio e conserva ancora oggi parte dei macchinari originari.

Raffaello Rossi assieme alla moglie Maria si trasferì a Piombino dove acquistò una tipografia per far lavorare i suoi due figli più grandi, Francesco e Luigi. In via Roma i due fratelli lavoravano aiutati dalla famiglia e da diversi operai, erano i tempi in cui tutto ciò che doveva essere riprodotto in più copie passava necessariamente dalla tipografia. Il lavoro non mancava di certo, ma in tempo di guerra fu molto difficile lavorare, la tipografia si trovava, e si trova tutt’ora, dietro alla stazione ferroviaria della città; considerata “zona nera” e quindi ad alto rischio bombardamento, ebbero il permesso di lavorare solo i due fratelli, tutti gli altri dovettero abbandonare la propria casa e il proprio lavoro. Francesco e Luigi Rossi continuarono a stampare, costantemente sorvegliati dalla polizia che controllava che dalla tipografia non uscisse materiale di propaganda antifascista. Non furono anni facili, ma la passione per il proprio lavoro non abbandonò mai i Rossi, che finita la guerra poterono “respirare” un po’.

Il fondo, conservato nella tipografia, è lo strumento per la ricostruzione delle attività produttive locali, dello sviluppo sociale e della storia della comunicazione dagli anni ’30 agli anni ’80 del XX secolo del territorio piombinese.

Costituisce una peculiarità nel panorama  archivistico in quanto si annoverano pochi casi altrettanto similari a livello nazionale, come la Tipoteca di Trento che contengono una documentazione archivistica altrettanto completa. Presenta, oltre alla documentazione contabile e amministrativa, carteggi ed alcuni documenti degli anni ’20, relativi alla corrispondenza familiare e d’impresa.

Accanto all’archivio, la tipografia conserva una sezione museale composta di macchinari, bozzetti che prefigurano il definitivo prodotto a stampa, matrici realizzate su vari supporti e con diverse tecniche: cliché in zinco ed altri materiali per la stampa di illustrazioni, monogrammi e stemmi, filetti, caratteri mobili in legno appartenenti a diversi font, caratteri linotype e monotype in metallo, matrici in linoleum per la stampa di figure e forme geometriche.

La produzione relativa alla grafica pubblicitaria è costituita da stampati riguardanti immagini, etichette, brochure e dèpliant. Non mancano, manifesti, locandine, cartoline “non viaggiate” destinate a documentare la produzione e carte intestate; grafica d’occasione: biglietti augurali, cresime e comunioni, eventi, annunci mortuari, nascite, nozze ed  infine, la biblioteca di lavoro e le riviste di grafica.

Dalle ore 12:30 alle 14:00 – Pranzo

(menù convenzionato speciale per i partecipanti iscritti a euro 10,00) presso il Ristorante del Museo Archeologico del Territorio di Populonia sito a Piombino, nella P.za della Cittadella.

La Cittadella degli Appiani sorse sul Colle di Santa Maria, quando Jacopo III fece progettare e costruire il suo nuovo palazzo, dallo scultore e architetto fiorentino Andrea di Francesco Guardi fra il 1465 e il 1470. Era composta dal palazzo residenziale, dalla chiesa signorile e da altri locali di servizio. All’inizio del XVI secolo, la cittadella fu inserita nel progetto di potenziamento delle fortificazioni piombinesi voluto da Cesare Borgia, che occupa la città tra il 1501 e il 1503. A Leonardo da Vinci, chiamato nel 1502 a Piombino, si deve il progetto di un nuovo recinto difensivo, con torri circolari ancora oggi visibili; nel 1548, sotto Cosimo I dè Medici, le fortificazioni vennero ulteriormente rafforzate. Il complesso subì consistenti modifiche tra il 1805 e il 1814 per volontà del principe Felice Baciocchi e della principessa Elisa sorella di Napoleone Bonaparte: gli appartamenti residenziali e le strutture di servizio preesistenti vennero unificate in una sola costruzione, chiamata palazzo Nuovo. Alla partenza dei francesi da Piombino, il palazzo fu spogliato dei suoi arredi che furono trasportati per volontà di Napoleone all’isola d’Elba. Nel periodo della Restaurazione  fu adibito a caserma; nel Novecento, vi furono ritagliate abitazioni private, poi una scuola pubblica, fino al recente restauro finalizzato ad ospitare il Museo Archeologico del Territorio di Populonia.

Dalle ore 14:00 alle 15:30: Visita guidata del Museo Archeologico

(euro 4,00 per persona, minimo 20 persone partecipanti prenotando entro il giorno venerdi 26/9). Oppure senza prenotazione, è esclusa la visita guidata euro 6.00 a persona.

Il Museo, realizzato e gestito dalla Società Parchi Val di Cornia S.p.A. su incarico del Comune di Piombino è stato inaugurato nel 2001 nella sede dell’edificio ottocentesco di Palazzo Nuovo, costruito nel 1807 sotto il governo di Elisa Baciocchi nell’area della Cittadella di Piombino. Con i suoi 1800 metri quadri disposti su tre piani, espone oltre duemila pezzi, tra manufatti preistorici, reperti provenienti dagli scavi delle necropoli etrusche di Populonia e materiali d’epoca romana. Tra questi la celeberrima Anfora d’argento, rinvenuta nel 1968 nel tratto di mare tra Baratti e San Vincenzo e il pregevole Mosaico dei Pesci, di epoca romana. Il patrimonio archeologico è stato trasferito al Museo in virtù di una innovativa convenzione stipulata tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Soprintendenza archeologica per la Toscana), Parchi Val di Cornia Spa e Comune di Piombino, sulla base dei principi legislativi che regolano i rapporti di collaborazione fra Stato Regione, Enti Locali e Imprese Culturali. Il progetto scientifico di allestimento è stato curato dal dipartimento di Archeologia dell’Università di Siena.

Informazioni logistiche per chi non usa mezzi propri

Partenza da: Firenze SMN  con il treno
Regionale:  da  Firenze SMN (07:28) arrivo a Livorno Centrale (08:51) coincidenza (09:01) arrivo a Piombino (10:24)
Freccia Bianca: da Firenze SMN (07:53) arrivo a Pisa Centrale (09:03) coincidenza (09:13) arrivo a Piombino (10:02)

Ritorno da: Piombino
Regionale da Piombino 15.36 diretto per Firenze SMN 18.32
Regionale da Piombino (16:19) cambio a Campiglia M.Ma (16:35) coincidenza (16:50) arrivo a Pisa Centrale (18:04) coincidenza (18.32) arrivo a Firenze SMN (19:32)