20 maggio 2010 – Visita guidata agli Archivi di Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies

Visita guidata agli Archivi di Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies

Giovedì 20 maggio 2010, ore 15:00. Firenze, via di Vincigliata, 22.

Presentazione degli Archivi a cura di Ilaria Della Monica (archivista, Villa I Tatti), Giovanni Pagliarulo (responsabile fototeca, Villa I Tatti), Lou Waldman (responsabile iniziative culturali, Villa I Tatti). Introduce Joseph Connors (Direttore Villa I Tatti).

Notizie sull’Archivio

Nel 1959, alla sua morte, il celebre storico dell’arte americano Bernard Berenson lasciò all’Università di Harvard dove si era laureato nel 1887 la propria dimora, Villa I Tatti, posta nelle vicinanze di Firenze: lì aveva vissuto dal 1900, mettendo insieme, nell’esercizio della propria attività di studioso, una vasta raccolta di libri, di fotografie e di opere d’arte. Berenson volle che a I Tatti sorgesse un centro per giovani studiosi provenienti da tutto il mondo, per dare loro la possibilità di sviluppare i loro interessi e il loro talento. Dal 1961 ad oggi il Centro di Harvard per gli studi sul Rinascimento italiano accoglie ogni anno borsisti, provenienti da vari paesi, che studiano le diverse discipline afferenti allo studio del Rinascimento. Il nucleo iniziale della biblioteca si è sviluppato secondo le necessità di studio dei borsisti, arrivando a contare 160.000 volumi. L’importante collezione di carte lasciate da Bernard Berenson e dalla moglie Mary consiste in un ingente nucleo di corrispondenza, materiale preparatorio per scritti e pubblicazioni, fotografie personali, carte biografiche e finanziarie relative alla proprietà, alla raccolta d’arte, alla costituzione della biblioteca. L’archivio Berenson si è accresciuto negli anni di altri nuclei: fra i fondi archivistici successivamente pervenuti si ricordano quelli di storici dell’arte come Frederick Hartt, Giorgio Castelfranco, Roberto Papini, Kenneth Clark, Laurence P. Roberts e sua moglie Isabel. A questi si aggiunge il cospicuo fondo del CRIA, comitato americano per il recupero dell’arte italiana, formatosi all’indomani dell’alluvione fiorentina del 1966. L’incontro prevede una visita al giardino e alla casa ed una illustrazione dei principali Fondi conservati e dei più significativi documenti.